giovedì 7 gennaio 2010

Difendi, conserva, prega!




Il Pier Paolo Pasolini conservatore lo scopre Camillo Langone che lo presenta come musa ispiratrice del suo ultimo lavoro: Manifesto della destra divina. Difendi, conserva, prega! (Vallecchi, 2009). Il tomo va ad ingrossare la vena editoriale contemporanea che osteggia, convincendo, la banalità del noto monoblocco culturale radical-progressista.
In Saluto e augurio Pasolini parla di «Destra divina che è dentro di noi», suffragato dal Langone che cita l’Ecclesiaste (10, 2): «La mente del sapiente si dirige a destra e quella dello stolto a sinistra».
Mi è sembrato che Langone trovi significativo che la parola “destra” sia ripetuta duecentoundici volte nella Bibbia. E fa bene, perché «il Signore è alla mia destra e non posso vacillare» e c’è una «dolcezza senza fine alla sua destra». Fa bene, perché «la destra del Signore mostra prodigi» e «il Signore stende sui fiumi la sua destra».
Non è forse vero che «nella mano destra di Colui che era assiso sul trono» c’è il libro della storia a forma di rotolo? Il Verbo, il figlio dell’uomo, non siede forse «alla destra della Potenza»? Non tiene sette stelle nella sua destra?
E l’angelo dell’Apocalisse non alza la destra al Cielo per il giuramento?
La destra di Dio è vittoriosa, la sua destra ha disteso i Cieli, la sua destra ha armato Davide contro Golia, la sua destra protegge come uno scudo.
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silvio

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