giovedì 18 novembre 2010

Fini nel Paese delle meraviglie. Vera e falsa destra

Chi pretende che il significato delle parole sia indipendente dalla realtà non è soltanto grottesco ma è anche pericoloso. Va combattuto seriamente.
Ecco un bell'articolo di Massimo Introvigne, da integrare per approfondire magari con il libro di Giovanni Zenone
Il giornalista Massimo Gramellini non è certo un uomo di destra. Ma è difficile dargli torto quando, sulla prima pagina de La Stampa del 17 novembre, scrive che quelli proposti da Gianfranco Fini come elenchi dei valori della destra «non erano elenchi, ma frasi fatte». La questione può apparire priva di senso in un’epoca di «dittatura del relativismo» – l’espressione, com’è noto, ricorre spesso nel Magistero di Benedetto XVI – in cui ognuno dà alle parole il significato che più gli aggrada. Il dittatore segreto del mondo che ci circonda è il malvagio Humpty Dumpty di Attraverso lo specchio (1872), il fortunato seguito che Lewis Carroll (1832-1898) diede al suo Alice nel Paese delle meraviglie (1865). Nel sesto capitolo di Attraverso lo specchio troviamo questo dialogo fra Alice e Humpty Dumpty:
«Quando io uso una parola, – disse Humpty Dumpty in tono d'alterigia, – essa significa ciò che appunto voglio che significhi: né più né meno.
-Si tratta di sapere, – disse Alice, – se voi potete dare alle parole tanti diversi significati.
-Si tratta di sapere, – disse Humpty Dumpty, – chi ha da essere il padrone. Questo è tutto».[leggi tutto]
***
roberto

4 commenti:

Riccardo ha detto...

Post stupendo. Se mi è permesso, vorrei domandare se è possibile collocare Chesterton e Belloc nella vera destra.

roberto ha detto...

Certo RICCARDO, a proposito ti segnalo questo nostro post http://sivan2.blogspot.com/2008/01/il-chesterbelloc-e-il-distributismo.html

Riccardo ha detto...

Grazie mille Roberto. L'ho chiesto perché alcuni li associano all'aggettivo "liberale", senza però specificarne l'accezione.

silvio ha detto...

Anche Camillo Langone ha sdoganato la “falsa destra”, unendosi alle sempre più numerose voci che vedono nello stesso fascismo e nazismo due fenomeni di tipo socialista: sul Foglio, ma soprattutto nel suo “Manifesto della destra divina”.
Comunque concordo con Introvigne che insiste sempre sulla controrivoluzione: il discriminante principale per destra e sinistra sta appunto nell’atteggiamento nei confronti della rivoluzione.
Il “destrodivino”, come direbbe Langone, non ha bisogno di alcuna rivoluzione, perché sa che rovesciare l’ordine delle cose è un agire fuori della realtà.