lunedì 1 novembre 2010

San Gaudì, liberaci dalle archistar!

E su Gaudì, di cui al precedente post, non poteva che scatenarsi Camillo Langone.

«Gaudí era un architetto santo e siccome gli architetti contemporanei sono degli indemoniati bisogna usare la Sagrada Familia come si usavano l’aglio e il crocefisso contro i vampiri. Bisogna riempire le loro caselle e-mail con immagini del “gigantesco poema di pietra”, bisogna procurarsi dei modellini del tempio di Barcellona e mostrarglieli per farli indietreggiare, perché smettano di affondare i loro canini iconoclasti nel collo del cattolicesimo italiano. Botta, Gregotti, Purini, Piano, Fuksas, Meier, Quintelli e Sartogo sono architetti non-morti che disegnano chiese non-vive (senza campanili croci tabernacoli o con campanili croci tabernacoli invisibili allo scopo di occultare la presenza vivificante ed esigente di Cristo). Il confronto con l’arte abbagliante del maestro catalano li denuncia così come il sorgere del sole denuncia Dracula.» [leggi tutto]
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silvio

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