mercoledì 17 novembre 2010

Naufragio contrastato debolmente


Il Papa fa quello che può. Certo ci vorrebbe un’azione a vasto raggio più incisiva.
Parlo delle spinte anticattoliche interne alla Chiesa, dell’ormai quotidiano contrasto all’errore dilagato in tutto il corpo ecclesiale.
Prima questione: strapotere delle Conferenze episcopali. Benedetto XVI insiste sul problema.
L’occasione è stata la visita “ad limina Apostolorum” dei presuli brasiliani. Ma le parole del Pontefice sono dirette ad ogni Conferenza episcopale nazionale che deve «evitare di collocarsi come una realtà parallela o sostitutiva del ministero di ognuno dei vescovi […] né costituire un intermediario fra il vescovo e la Sede di Pietro».
Certo, è prevista una «cooperazione sempre più stretta e concorde» tra la Conferenza episcopale e i vescovi. Il singolo vescovo, però non deve «abdicare alla responsabilità principale di pascere come pastore proprio, ordinario e immediato la sua Chiesa particolare».
Seconda questione: sembra incredibile, ma come direttore del coro pontificio della Cappella Sistina è stato nominato un modernista. Come possono accadere queste cose?
Secondo il pretino postconciliare «la musica liturgica precedente il Concilio Vaticano II era solo un “ornamento” estrinseco alla celebrazione. Il gregoriano e la grande polifonia puro accessorio, mentre “pertinenti” e “costitutive” della liturgia sarebbero certe canzonette oggi in uso» (Sandro Magister).
La medicina esiste, ma non è applicata: scomunica a tappeto come il napalm in Vietnam.
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silvio

1 commento:

Riccardo ha detto...

Attento che se parli di scomunica ti danno del reazionario-oscurantista-fascista-nazista-razzista-ciclista ;-) Da parte mia, ci sono abituato.