venerdì 15 luglio 2011

Reportage (teologico) da Bagnoregio

Serafino esaptero
59° Convegno di Studi del Centro Studi Bonaventuriani

“Prospettive di antropologia sapienziale nel pensiero di San Bonaventura”

4/5 giugno 2011
Bagnoregio (Viterbo)

Casa preghiera “Emmaus”


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Sapienza, sapere, hanno per San Bonaventura da Bagnoregio (1217-1274), teologo profondissimo e Dottore della Chiesa (Doctor Seraphicus), un significato del tutto peculiare. Sapienza è sapida scientia, scienza “salata”, non insipida, non priva di gusto e sapore. Sapere è sàpere, appunto, capacità di rendere all’intelligenza la sapidità, come cibo gustoso. Tali arcane suggestioni, in epoca moderna, sono state dissepolte dall’oblio e attualizzate. Tra gli interpreti, infatti, più perspicaci del pensiero bonaventuriano - dal noto medievista Étienne Gilson (1884-1978), ad esempio, al notissimo Joseph Ratzinger, che di San Bonaventura trattò la teologia della storia - è certamente da segnalare il filosofo cattolico Teodorico Moretti-Costanzi (1912-1995), estimatore della sapida scientia e persuaso che solo il cristiano possa essere vero filosofo, come già sostenuto da Sant’Agostino e da San Bonaventura. Moretti-Costanzi ebbe l’acume di riconoscere l’identità epistemica di amore e verità; l’inseparabilità di fede e ragione.

L’attività del Moretti-Costanzi, docente all’università di Bologna per un trentennio, non passò inosservata ad alcuni suoi allievi, al punto che nacque in Bologna una “Nuova scuola bonaventuriana”. Non meno autorevole, per lo studio e la trasmissione della teologia di San Bonaventura è, dall’anno della sua fondazione (1952), il Centro di Studi Bonaventuriani. Istituito da alcuni studiosi, tra i quali il germanista Bonaventura Tecchi (1896-1968), il Centro è composto da parecchi soci che si ritrovano annualmente a Bagnoregio, nell’alto Lazio, per un Convegno di Studi attinenti al pensiero del Dottore Serafico. Quest’anno il Convegno, giunto all’edizione numero 59, s’è riunito dal 4 al 5 giugno, presso la Casa preghiera “Emmaus” a Bagnoregio e ha trattato dell’antropologia bonaventuriana. L’argomento è stato esposto con singolare introspezione da cinque relatori, alla presenza della dott.ssa Michelina Tecchi, nipote del fondatore, del prof. Maurizio Malaguti, allievo del Moretti-Costanzi e ora presidente del Centro e del prof. Letterio Mauro, filosofo e docente genovese, nonché curatore dell’Opera omnia di San Bonaventura (ed. Città Nuova). Invitati pure il nuovo Vescovo di Viterbo Mons. Lino Fumagalli e il Vescovo precedente Mons. Lorenzo Chiarinelli. [leggi tutto]



Silvio Brachetta

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