sabato 23 luglio 2011

Solletico sui sensi


«Avevo imparato da mio padre che era cosa blasfema considerare le funzioni dell'arte come semplicemente intese a riprodurre un dato tipo di piacere sensibile o, al massimo, a procurare passeggeri brividi di emozione. Avevo sempre saputo che l'arte era contemplazione e interessava l'attività delle più alte facoltà umane».
Thomas Merton, La montagna dalle sette balze

C’è un’arte dei fenomeni, non interessata alla sostanza. Ovvero un’arte di quello che appare, non di quello che è. Quest’arte solletica i sensi, cosicché nella mente si forma un concetto di superficie. Non avendo operato un granché, quel piccolo piacere lascia un’impronta insignificante, della quale muore il ricordo.
Resta invece l’insoddisfazione dei sensi, che va ricercando piaceri più grandi. Inappagata è pure l’anima, che perde ogni interesse alle sostanze e ai significati.

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silvio

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