lunedì 17 agosto 2009

Ecco a dove porta il calabraghismo ecumenico - bis

Zitti, zitti: è uscita la sentenza, in edizione integrale, che ha trattato gli insegnanti di religione cattolica come pezze da piedi.

Abbiamo l’elenco completo dei ricorrenti. Tra questi, i protestanti nemici della Chiesa, sbaciucchiati e spazzolati per quarant’anni da prelatini ecumenisti. Prendete nota.

- Alleanza Evangelica Italiana

- Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia

- Unione Cristiana delle Chiese Avventiste del Settimo Giorno

- Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia

- Tavola Valdese

- Federazione delle Chiese Pentecostali

- Chiesa Evangelica Luterana in Italia

- Comitato Insegnanti Evangelici Italiani

In realtà, dietro questi acronimi ritenuti innocui, c’è un’unica Setta capitanata da Belzebù in persona.

Ad perpetuam rei memoriam

***

silvio

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Ecco
Mi chiedevo chi avesse mai potuto fare ricorso al tar

Paolo ha detto...

La revisione del Concordato nel 1984, con il quale la gerarchia della Chiesa ha tagliato il ramo su cui sedeva. Quasi tutto nasce da lì.
Una volta che si rinuncia all'idea della regalità anche sociale di Cristo e, quindi, alle proprie prerogative nella società civile, mettendosi sullo stesso piano di religioni e sette varie, la logica conseguenza porta a quanto tu segnali, Silvio.
L'azione della setta comunque oggi non è più così necessaria e dannosa, visto che l'insegnamento della "religione cattolica" in quanto tale non esiste quasi più nelle scuole, è scomparso letteralmente con qualche rara eccezione. I Belzebù attaccano eventualmente solo un simulacro.
L'unico motivo per lamentarsi per gli insegnanti di "RC" potrebbe essere solo quello per cui appare assurdo che una delle tante attività praticate oggi a scuola come matematica, storia, ecc. ecc., non debba concorrere alla valutazione dell'alunno che sceglie di seguirla. Ma la religione a mio avviso non c'entra più.

silvio ha detto...

@ Hayalel e Paolo: sì, mi riferivo solo alla natura “dolosa” dell’azione protestante. Quanto all’IRC sono dell’opinione ventilata da Paolo, portata all’estremo da Messori: l’ora di religione non è altro che un “vecchio relitto concordatario”. Sogno che il laicato cattolico del futuro si faccia da sé le sue scuole, così come nel passato si faceva le cattedrali. Ma è appunto un sogno, perché questa azione consegue all’esistenza di una civiltà cristiana, oramai estinta. Mi premeva piuttosto sottolineare la malizia della Setta, che i documenti conciliari li ha usati solo per opportunismo e dell’Ut unum sint non sa davvero che farsene.

Paolo ha detto...

Ah, certamente. Scrivendo pensavo ti riferissi anche all'azione dei Fratelli, che oggi vedono il compimento della loro grande opera iniziata più di un secolo fa. Il protestantesimo da te citato, del resto contiguo a quel mondo di squadre e compassi, non fa altro che reclamare i suoi "diritti", sulla scia aperta dai sopra citati.

calamar ha detto...

Mio figlio va ad un ascuola privata cattolica. Non vedo perchè in una scuola pubblica si debba insegnare religione, ed in particolare religione cattolica. Per giunta con insegnati pagati dallo stato e scelti dalla chiesa.

Anonimo ha detto...

A chi non vedesse perchè insegnare religione, e segnatamente cattolica, nelle scuole pubbliche (segnalo al non vedente che anche le scuole private sono pubbliche, per inciso), è possibile replicare notando che secondo il proprio "sentire" non si dovrebbe far menzione neppure di Dante e diversi altri pilastri della cultura nostrana. La religione, lo si voglia o no, ha plasmato la cultura e l'umanità di cui siamo eredi, studiarla, cosa diversa dal praticarla, non è di catechismo che stiamo parlando, è un dovere culturale e storico ben preciso di chiunque ambisca ad avere una formazione decente. Spiace leggere di genitori, che mandano i figli alle scuole cattoliche, senza conoscere le ragioni delle necessità per chiunque di avere una formazione religiosa.

Giampaolo

roberto ha detto...

Caro Calamar,perchè insegnare in una scuola pubblica religione, ed in particolare religione cattolica?
La risposta è sin troppo semplice, inverosimile non comprenderla.
Tecnicamente è una questione di concrdato,fino al 1984 vigeva il principio che la religione cattolica ere l'unica religione di Stato,come d'altronde nella scuola italiana si adotta ufficialmente una ligua sola: l'italiano. Lo Stato deve riconoscere,se non la pertesa ultrastorica che la religione ha,almeno quella storica,come parte integrante. e informante della nazione italiana al pari della lingua dell'arte e della letteratura.Lo studio della religione cattolica dovrebbe essere ben obbligatorio,proprio per comprendere al meglio tutte le altre materie,letteratura ,arte storia,nondimeno le scienze. Come si può comprendere il caso Galileo ad esepio,sia sotto l'aspetto teologico che fisico,se non si conosce la religione cattolica.
Quando dico obbligo di insegnamento non intendo certo obbligo di adesione,forse molti pensano a questo.

silvio ha detto...

@ Giampaolo e Roberto: perché, infatti, l’IR non sia più un relitto concordatario, sarebbe necessario uno spazio ben più ampio della miserrima ora, in qualità e quantità. Per non parlare dell’Università “laica”: la teologia dovrebbe essere riammessa in pompa magna, com’è avvenuto in Germania, Grecia e Olanda, se non erro. Comunque la vedo dura, appunto per il fatto dell’estinzione della civiltà cristiana.

Anonimo ha detto...

Comunque, al di là di chi non vede l'evidenza della necessità urgente di un'alfabetizzazione religiosa, per la quale occorrerebbe ben altro che un ora facoltativa alla settimana, il problema della radice protestante del laicismo è impellente.
La serqua di solascripturisti citati nel post, con la loro fissa del divino fai da te, non fa altro che avallare quella becera tendenza secondo la quale il religioso abbia a che vedere con la sola intimità del singolo, e che non debba avere alcuno spazio sociale, condannando così all'insignificanza il cristianesimo tout court. Se questi sono i frutti.. direi che non è difficile riconoscere la radice di tanta pianta.

Giampaolo

silvio ha detto...

Come dice anche Romano Amerio in Stat Veritas, il movimento ecumenico «non ha fatto nessun frutto. Anzi ha seminato la confusione nella moltitudine dei fedeli. […] A ben guardare, le Confessioni protestanti sarebbero tante quante sono le anime protestanti». Ovvero, ogni singolo protestante si è fatto una sua propria religione personale.