mercoledì 5 agosto 2009

Pirronismo e neoterismo

Cesare Cavalleri, su Avvenire, recensisce il libro di Martin Mosebach Eresia dell’informe, che innalza «un commosso e commovente grido di dolore per il deplorevole stato della liturgia occidentale».

Anche se Cavalleri dissente da Mosebach su qualcosa, è notevole che Avvenire dia spazio a questo genere di critiche. Proprio ieri il quotidiano auspicava che architetti e teologi dessero vita «ad un lavoro interdisciplinare», per intrecciare «la competenza degli uni con quella degli altri».

Insomma, la restaurazione viaggia su vagoni lenti, ma non su binari morti.

Ho l’impressione che la reazione culturale - contrapposta al post-concilio progressista - sta dando qualche risultato, anche se i “neoterici” e i “pirroniani” (come li chiamava Amerio) sono ancora ben saldi alla barra della nave.

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silvio

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