domenica 18 ottobre 2009

Il grande Sogno

Ho visto il film di Michele Placido "Il grande Sogno". Narra l'autobiografia romanzata del regista, secondo me è un film girato molto bene soprattutto nel ricreare le atmofere del 68, tuttavia sull'idea che Placido vuole esprimere, l'ho trovato un po' confuso e sostanzialmente innocuo. Se di grande sogno si parla non è certamente quello generazionale, dove i sessantottini comunisti non sono convincenti e piuttosto banali, i celerini invece sono molto ben caratterizzati, anche se dipinti come perfetti fascisti, quasi una enclave della repubblica di Salò. Chi ne esce male al solito sono i cattolici (ma osserviamo bene). Nel cortile della caserma dei celerini molto fascisti, all'interno di una panoramica compare una statua della Madonna, sembra casuale, ma nel cinema ogni inqudratura è ben studiata, in fondo i celerini nel loro ordine e rigore sono quelli che nel film sanno quello che vogliono. Laura la protagonista che definiscono cattolica,è presentata come una donna con poche idee e, a differenza delle "compagne" che sono piu preparate e serie, passa da un un letto all'altro, per non parlare della sua famiglia retrogada e un pò ottusa. Trovo che questo non sia altro che la descrizione dell'inizio dello sfascio "catto peogressista". Mi chiedo però ora; era questa la vera intenzione di Placido?
Giudizio :un film godibile sostanzialmente innocuo.
***
roberto

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