mercoledì 14 ottobre 2009

“Perché l'aggravante per omofobia è sbagliata”

Ricevo da Massimo Introvigne e pubblico:


«Ho letto tante sciocchezze - anche su grandi quotidiani - sul conto dell'aggravante per omofobia felicemente bocciata (per ora) dalla Camera dei Deputati.

Vi ripropongo quindi l'intervento sul tema dello scorso mese di gennaio 2009 di fronte alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, che lo aveva sentito come esperto, del professor Mauro Ronco, reggente regionale di Alleanza Cattolica in Piemonte, nonché professore ordinario di diritto penale a Padova, ex componente del Consiglio Superiore della Magistratura e presidente dell'Ordine degli Avvocati di Torino. Lo abbiamo già pubblicato come documento su “Cristianità”, ma in queste ore giova rileggerlo

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silvio

6 commenti:

roberto ha detto...

Soprattutto al punto 4,si manifesta la forza rivoluzionaria della proposta (s)Concia, stravolgere la legge morale naturale ridefinendo il genere sessuale su basi culturali.

silvio ha detto...

Anche a me ha colpito questo punto.
La sessualità sarebbe un “orientamento” soggettivo. È facilmente individuabile la guerra che il pensiero debole sta facendo alla verità oggettiva della realtà. Il pensiero debole, cioè, è interessato a farci uscire dalla realtà fattuale, affossando l’orizzonte soprannaturale della storia ed instaurando la dittatura dell’opinione, dell’anarchismo, della ridicola autarchia.

roberto ha detto...

Esatto dell'anarchismo.ovvero di un processo che non si riesce più ad arrestare

storico sgrz ha detto...

macché colpa della Binetti: quella legge era scritta malissimo. da come era formulata sembrava poter che si potesse introdurre anche un reato di opinione per chi dice di non condividere l'atto omosessuale. neanche ai negazionisti dell'olocausto si riserva un trattamento simile. il solito pasticcio in salsa PD: e il paradosso è che per affossare la legge contro l'omofobia ci si richiama alla costituzione

La bocciatura della legge sull'omofobia ripropone nel PD i tormenti sulle strategie politiche

silvio ha detto...

Confusione, il tuo nome è politica, direbbe Shakespeare.
Grazie del contributo.

roberto ha detto...

Questa vittoria è il frutto di un vero atteggiamento moderato. Il vero moderato è colui che sottomette l'intelletto,la ragione alla verità.