mercoledì 13 ottobre 2010

Il tempo è galantuomo


La Scuola di Bologna ne ha combinata un’altra delle sue.
Pubblica un Dizionario incompleto, ideologico e fazioso.
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silvio

5 commenti:

Riccardo ha detto...

Sapevo del dizionario di Melloni, ma non conosco la scuola di Bologna. Potete dirmi qualcosa a riguardo? Spero non riguardi i domenicani.

silvio ha detto...

No, i domenicani non centrano. Centra appunto il bolognese Melloni, allievo del bolognese Giuseppe Alberigo, contemporaneo dei cosiddetti “professorini” (Dossetti, Lazzati, La Pira, Fanfani). Grandi studiosi, intendiamoci. Insomma, la Scuola di Bologna è un nome fittizio che riassume quella realtà culturale cattolica che “guardava (e che guarda) a sinistra”, che vedeva (e che vede) nel democratismo politico la realizzazione del cristianesimo. Si inquadra geograficamente a Bologna, per via di Alberigo e Melloni, ma può essere applicata (credo) alla definizione di un atteggiamento, di una mentalità. Questa mentalità è germinata con il modernismo, è confluita appunto su posizioni democratiste o filomarxiste ed è stata egemone specialmente per tutto il post-concilio: vedeva e vede il Concilio Vaticano II in senso rivoluzionario, come evento di frattura tra la vecchia Chiesa (sbagliata, antiquata) e quella nuova (giusta, moderna). È conosciuta anche come “cattocomunismo” o “cattolicesimo progressista”.
Non si mette in discussione il valore professionale di queste persone e la profonda competenza su varie discipline religiose e storiche. Si contesta l’interpretazione personale dei fatti, spesso difforme allo stesso Magistero, riportata anche in varie opere con forzature inopportune e omissioni (come nel caso del Dizionario del Melloni).

roberto ha detto...

Caro Riccardo, ecco il tipico agire cattolico democratico, i veri artefici della devastazione della famiglia che non viene dagli «estremisti», ma proprio da loro: i grigi esponenti del cattolicesimo democratico. La loro strategia è riconoscere le coppie gay senza però dirlo apertamente. Loro sono per la famiglia e per il rispetto della Costituzione. Non vogliono che siano riconosciuti i diritti alla coppia omosessuale o alla coppia di fatto, ma siccome questi fenomeni esistono, faranno una legge che riconosca i diritti dei soggetti che vivono in una coppia di fatto . Grillini e i Luxuria diranno che sono abbastanza soddisfatti, che si è fatto un primo passo, e i loro elettori saranno contenti. Ci penserà la magistratura, con successive sentenze progressive, ad allargare la portata giuridica del provvedimento legislativo. I buoni cattolici democratici faranno la bella figura diranno che hanno evitato il peggio e hanno salvato la famiglia e la Costituzione scritta dai mitici «padri». Strizzando però l’occhio alle «situazioni di fatto che non si possono ignorare» e compiendo così la loro buona azione quotidiana di cristiani equi, solidali e democratici. Non mancherà qualche arcivescovo e arciprete di «area» pronto a spiegare ai fedeli che si tratterà di una buona legge, che la famiglia è salva.
Soltanto loro, con quell’aria normale da rassicurantii frequentatori di sacrestia possono far digerire agli italiani un cambiamento epocale.

Riccardo ha detto...

Caro Roberto, hai descritto perfettamente il loro agire. Concordo in pieno con te. E' questo tipo di comportamento che porta un casino enorme che disorienta i fedeli. Infatti, gente di questo tipo, di fedeli ne ha pochi, ma ha un sacco di "sostenitori esterni". Sono cioè sostenuti solo da persone che li considerano degli utili idioti, come Grillini.

roberto ha detto...

Certo Riccardo si tratta della teoria che Introvigne chiama delle "nicchie" : Secondo il progressista “il popolo” o “la maggioranza” dovrebbero occupare le nicchie “progressiste” in religione e “di sinistra” in politica (beninteso, molti progressisti non si esprimono in termini sociologici e non parlano di nicchie, ma la sostanza è questa). Ma se apre le finestre della sua officina ideologica, guarda fuori e conta, il progressista si accorge che non è così. “Il popolo” o “la maggioranza” nella maggior parte dei casi affollano invece le nicchie centrali-conservatrici o peggio quelle più “a destra”.