di Mario Palmaro
“Mamma, mamma, che cos’è una
lesbica?”. La mamma di Pierino ha un attimo di smarrimento, vacilla, cerca di
organizzare la risposta, ma per prima cosa chiede al suo bambino: “Dove hai
sentito quella parola? Al telegiornale, a scuola o forse al campo sportivo?”.
“No mamma: l’ho letta su Famiglia
Cristiana”. Al che la povera genitrice corre
in soggiorno a sfogliare la gloriosa rivista cattolica dal nome rassicurante. E
qui la povera donna scopre, con sgomento, che Pierino dice la verità. Perché
nel numero 2 di Famiglia Cristiana
di quest’anno, 13 gennaio, sulla terza di
copertina campeggia una pagina di pubblicità ideata dal Dipartimento delle Pari
opportunità e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Una
pubblicità nella quale si vedono le foto di tre sconosciuti, accompagnate dalla
seguente didascalia: “alto”, sotto il primo personaggio; “lesbica” sotto la
seconda; “rosso” sotto al terzo, che ha effettivamente i capelli rossi. Segue
slogan perentorio: “E non c’è niente da dire”. Segue spiegazione per i più duri
di comprendonio: “Sì alle differenze. No all’omofobia”. [leggi
tutto]
© La Nuova Bussola Quotidiana
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