di Stefano Fontana
Sul numero di gennaio della rivista
dei gesuiti Aggiornamenti sociali lo storico e
sociologo Giorgio Campanini ribadisce la visione, diciamo così, canonica dei
“cattolici democratici” sulla agibilità politica dei princìpi non negoziabili
in una democrazia laica.
Nell’ordine egli propone le seguenti valutazioni: non esiste
una dottrina dei principi non negoziabili e
nemmeno un preciso elenco; gli unici princìpi non negoziabili della Chiesa
cattolica sono i dogmi (che pure, egli dice, sono stati negoziati, soprattutto
nei concili dei primi secoli: curiosa questa idea che la mediazione produca
perfino i dogmi); il Magistero non è mai intervenuto dogmaticamente sui temi
che oggi di solito si fanno rientrare nei princìpi non negoziabili; più che dal
Magistero i temi propri dei principi non negoziabili derivavano un tempo dal diritto
naturale che oggi è definitivamente in crisi; la politica è per sua natura
l’ambito del relativo e della mediazione tra valori e visioni diverse;
l’appello ai principi non negoziabili svilisce l’autonomia della politica e
dell’impegno dei laici rispetto alla gerarchia; compito dei laici impegnati in
politica è quello di cercare di realizzare nella forma più alta possibile e
perseguendo il male minore i princìpi non negoziabili impegnandosi nella
mediazione. [leggi
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© La Nuova Bussola Quotidiana
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