giovedì 17 gennaio 2008

Legge 194 - 6

Il caro collega di Leggenda nera mi invia un articolo tratto da Il Timone n. 68, del gennaio 2008.
Lo potrete leggere integralmente sul suo sito.

Il esso, Mario Palmaro ripropone la prassi - che mi trova d’accordo - da tenere nei confronti della Legge 194/78, che di fatto legalizza l’aborto: creare le condizioni politiche e culturali che permettano di abrogarla o modificarla, in quanto legge «intrinsecamente ingiusta».
Palmaro si lamenta della seguente situazione «paradossale»: «sia gli abortisti che gli antiabortisti sembrano convergere sulla medesima posizione pratica. E cioè: la legge 194 non può essere assolutamente essere messa in discussione».

Si verifica in tal modo una sorta di difesa al principio del «diritto di aborto», che dovrebbe comunque essere assicurato alle donne.
Palmaro conclude rilevando un pericolo: con il passare del tempo, le leggi ingiuste potrebbero diventare giuste (o almeno non del tutto ingiuste), agli occhi della pubblica opinione.

Personalmente sono convinto che il compito del cristiano sia quello di testimoniare sempre ed in qualsiasi contesto la legge naturale (che si completa nella legge dell’amore), che ci è stata rivelata da Dio.È necessario più che mai dire al mondo che tutto quello che è male non può, per umano costume o abitudine, diventare un bene. Né tanto meno può condurre al sommo Bene, che è il Dio di Gesù Cristo.
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silvio

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