martedì 21 luglio 2009

Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei

Ma è possibile non capirla ancora…?!?

Pure la lettera del Papa ai cattolici cinesi «è stata gravemente fraintesa».

Ma quando capirà la chiesetta post-conciliare che da quarant’anni parla, opera e scrive in modo ottusamente ambiguo?

Anche l’ultima enciclica Caritas in veritate è senz’altro ortodossa ma, come al solito, un coacervo di malintesi e di equivoci. Mi duole dirlo: c’è da mettersi le mani nei capelli, non tanto per il contenuto, ma per lo stile.

Come può saltare in mente di scrivere «si assiste all'insorgenza di ideologie»? Ma chi insorge, benedetto Iddio? Servono nomi e cognomi.

Come può saltare in mente di scrivere «ci sono forme eccessive di protezione»? Sì, ma chi diavolo si nasconde realmente dietro queste forme? La frase è inconcludente. Dice tutto e nulla.

Come può saltare in mente di scrivere «le politiche di bilancio, con i tagli alla spesa sociale, spesso anche promossi dalle Istituzioni finanziarie internazionali»? Chi sarebbero, di grazia, le “Istituzioni finanziarie internazionali”? La pecorella smarrita deve tirare a indovinare?

Senti invece come parlava forte e chiaro la Chiesa, in tempi meno ipocriti: «Se qualcuno afferma che il libero arbitrio dell’uomo dopo il peccato di Adamo è perduto ed estinto: sia anàtema» (Concilio di Trento - sessione VI). Mi si lasci un po' di consolazione con questa musica schietta e soave.

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silvio

3 commenti:

Paolo ha detto...

Silvio, per quel che conta, io sono stato zitto, e continuo - come mi pare giusto - a rispettare e, anzi, amare questo Papa. Ma non ho sentito una - dico una - voce di verità, tra quelle che di solito si sentono, che abbia avuto il coraggio di dire di fronte a questa enciclica che il Re è nudo. Elogi, cori laudatori, affermazioni sul "documento eccezionale del papa", Draghi - sì, proprio lui - che si dichiara in totale sintonia col Papa.
No. Per me è l'ennesimo documento indigeribile, un mattone scritto con la lingua di legno di qualche commissione che sta sicuramente dietro alla stesura diversi capitoli del testo. Scorrendola, mi sembrava di star leggendo l'ultimo bollettino della Federconsumatori, redatto con la solita lingua circonvoluta e, per altro, dal contenuto più vago. Ma c'era proprio bisogno di scrivere sul temi del genere, dove i figli delle Tenebre sono molto più scaltri di quelli della Luce, e per di più nella maniera che tu sottolinei?

silvio ha detto...

Il Papa va senz’altro amato. Ritengo l’istituzione pontificia imbrigliata come non mai da varie lobby di potere e di pensiero.
Non ce l’ho affatto con il Papa, ma con chi lo aiuta nella redazione dei documenti. Ho letto il libro giovanile di Ratzinger su San Bonaventura. Posso testimoniare che lo stile è limpido, comprensibile. Evidentemente i Pontefici sono circondati da sinistre presenze.

Anonimo ha detto...

Anch'io, sommessamente, mi trovo a disagio di fronte a quest'ultima enciclica, scritta nella lingua di legno delle cancellerie diplomatiche, quasi fosse destinata a non so quale forum delle nazioni unite o a burocratismi affini, quando invece è un'enciclica, dunque rivolta a tutti.

E condivido anche la nostalgia per quei bei documenti pontifici terminanti con chiarissimi anatema sit.

E' mutato, purtroppo, uno stile comunicativo che temo sia sintomo di una mentalità filosofica tutt'altro che limpida. Ai tempi del concilio tridentino su su fino alle enclcliche di Pio XII non c'era alcun imbarazzo nell'indicare gli errori gravi dai quali un fedele doveva guardarsi, e non c'era alcun imbarazzo nell'intendere la pastorale in quel senso, quello del Buon Pastore appunto che ti aiuta a scansare il male, per conseguire la vita eterna.

Da un cinquantennio in avanti, invece, pare tutto si sia confuso. Quel che è grave è che, ovviamente, questa confusione, si riverbera ad ogni livello, per cui, ad esempio, quel che in un confessionale vai a rassegnare come peccato, in un altro ti si dice di non esserlo e così via...

Anch'io amo il Santo Padre, e proprio per questo Ne imploro una guida più ferma e più chiara possibile, e per questo prego e invito a pregare chi Ne ha a cuore le sorti.

Un caro saluto

Giampaolo