giovedì 30 luglio 2009

Voltastomaco estivo

Sto ascoltando la Santa Messa su Radio Maria.

Epiclesi, dossologia.

Il celebrante poi dice: “cantiamo insieme”:

Padre nostro tu che sei (pausa) nei cieli sia santificato (pausa) ecc…

Un moto di nausea m’investe quando odo queste sante parole schiaffate sulla musica profana The sound of silence di Simon&Garfunkel. Musica peraltro soave in sede mondana. Gli è che ascoltavo la Santa Messa per trascendere il mondo, non per conformarmi ad esso.

Chiudo il collegamento con un senso di vomito. Ma allora il don Chichì non ha capito niente. Perché non obbedisce ai superiori? «Nulla adunque deve occorrere nel tempio che turbi od anche solo diminuisca la pietà e la devozione dei fedeli, nulla che dia ragionevole motivo di disgusto o di scandalo.» (San Pio X, “Tra le sollecitudini”)

«Tale è l’abuso nelle cose del canto e della musica sacra. Ed invero, […] sia per funesto influsso che sull’arte sacra esercita l’arte profana e teatrale, […] v’ha una continua tendenza a deviare dalla retta norma, stabilita dal fine, per cui l’arte è ammessa al servigio del culto, ed espressa assai chiaramente nei canoni ecclesiastici, nelle Ordinazioni dei Concilii generali e provinciali, nelle prescrizioni a più riprese emanate dalle Sacre Congregazioni romane e dai Sommi Pontefici Nostri Predecessori.» (ibidem)

***

silvio

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo. Per anni nella mia parrocchia il grande solista è stato l'organo ed i canti che facevamo erano qualcosa di meraviglioso.
Poi ci fu l'avvento delle chitarre, poi dei cembali, del bongo, dello xilofono...
E anche i canti cominciarono a deperire divenendo canzonette e non più vere preghiere.

Oggi nella mia parrocchia stanno tornando canti come quelli di una volta, sembra che finalmente il coro abbia preso padronanza degli strumenti dei quali disponeva capendo come e quando usarli affinché il canto sia semplicemente una meravigliosa preghiera.

silvio ha detto...

Già. Basterebbe poco per rimediare. Non poche parrocchie sono molto sensibili al recupero della solennità (musicale e liturgica).