mercoledì 7 luglio 2010

Intrigo al concilio Vaticano II

di Rosa Alberoni

A coronamento degli ultimi post, niente di meglio che un’ avvincente romanzo da leggersi in questa estate, che narra della congiura progressista al fine di abbattere l'autorità del successore di Pietro per instaurare la collegialità. Nel romanzo si delinea ben chiara la tattica di rendere ambigui i testi dei documenti assoggettandoli alla tramontante filosofia modernistica


Ha detto un anziano funzionario della Curia:

“C’è più verità in questo romanzo che in mille opere scritte sul Concilio Vaticano II.”

Infatti, il 16 novembre del 1965, Paolo VI sconfessò apertamente i fautori della collegialità, pubblicando una nota previa per rammentare che il Sommo Pontefice può esercitare la sua potestà in ogni tempo e a suo piacimento, come è richiesto dallo stesso suo ufficio.

Vent'anni dopo la pubblicazione della nota previa, il cardinale Ratzinger potrà ribadire, contro il deviante spirito del concilio immaginario, che “la la struttura della Chiesa è basata sulla successione apostolica” dunque che “la Chiesa è una realtà che supera, misteriosamente e insieme infinitamente, la somma dei suoi membri”.
***
roberto

5 commenti:

silvio ha detto...

Allora bisognerà ascoltare il funzionario e reperire il tomo.
:-)

Anonimo ha detto...

Paolo VI suscita in me tante domande ma pochissime risposte. il suo è stato un pontificato di vera e profonda transizione. noi siamo i figli, liturgigi e teologici, di ciò che si è fatto durante il suo pontificato.

roberto ha detto...

Cari amici ,si tratta di un romanzo storico ma tra le righe vi è certamente la riabilitazione di Paolo VI.I vari Giuda non mancheranno mai. La nota previa e la Humanae Vitae sono degli autentici no alla trsformazione della Chiesa Cattolica in una democrazia profana.

Liliana Lucki ha detto...

Gran espacio cultural.

Sivan? Es por el mes.

Shin ?Por la letra.?

Saluda ,Liliana

silvio ha detto...

Muchas gracias Liliana.
Desculpame: ablo mal argentino (espanol?), me auxilio con el web.
Cierto, Sivan es por el mes de mi nacimiento, en hebreo. Shin es la inicial hebrea de Sivan.
Su pinturas son meravillosas.
Hasta luego.