venerdì 16 luglio 2010

Stupore progressista


Eh no. Proprio no. Ad Avvenire è sceso il gelo, anche se il sole di luglio è ardente.
Questa bastonata allo spirito del concilio proprio non va giù.
Non va proprio giù che la Chiesa imbracci finalmente le «armi del rigore», come constatato qua sotto.
L’allibito Giuseppe Anzani finalmente realizza che il punto non è la pedofilia, come volevasi dimostrare: «A leggere il documento per intero, non è il sesso l’argomento principe […] Ci sono i delitti contro la fede: l’eresia, l’apostasia, lo scisma». Ma và?
No, il punto è l’ingenua profezia di Giovanni XXIII. E Avvenire lo sa perfettamente.
Il povero Anzani abbozza una piccola critica: «ci chiediamo che senso ha nella Chiesa un Codice dei delitti e delle pene». Non ammetteranno mai questi modernisti che il Papa gli sta dando apertamente torto.
Ma invece di cospargersi il capo di cenere, eccoli alzare la cresta: «il Codice canonico non è una specie di sharia, le pene sono di tipo spirituale, anche quelle più gravi».
Capito? Una Chiesa severa ed autorevole è equiparata alla Sharia.
Quando il modernismo verrà finalmente spernacchiato come si merita - negli anni a venire - vedremo se per i delitti più gravi la Chiesa continuerà a comminare solo pene spirituali.
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silvio

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