mercoledì 28 luglio 2010

Rivoluzione e controrivoluzione


Ennesima conferma ufficiosa della tesi secondo cui «il fascismo (ed il nazionalsocialismo) sono figli della rivoluzione e, pertanto, da collocare nella politica di sinistra».
Camillo Langone dice che il fascismo ed il neofascismo non hanno nulla a che fare con la destra, essendo rivoluzionari e non conservatori.
Aggiungo che il fascismo nasce dagli agitatori di stampo socialista e finisce con il testamento di Benito Mussolini che, tra l’altro, scrive: «sono stato e sono socialista».
È vero che ci fu un fascismo gentiliano distinto dal fascismo intransigente, ma  repubblichini e neofascisti hanno incarnato spesso, in guerra e dopoguerra, una prassi di rivolta, di sovversione. Rivolta e sovversione è prassi rivoluzionaria, social-comunista.
La destra non può essere che qualcosa d’altro, in quanto l’opposto della rivoluzione è la controrivoluzione.
***
silvio

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Dire che la teoria (se si può parlare di teoria vera e propria) fascista derivi e snaturi il socialismo, è un conto.

Ma dire che il fascismo tout court è equiparabile al socialismo è un grandissima e gravissima distorsione della realtà.

Ma dio bono, è come dire equiparare Goering e Gramsci!

Attenzione.

silvio ha detto...

Ho scritto che il fascismo tout court è equiparabile al socialismo? Dove l’hai letto?
No, il senso del post è nella prima parte del tuo commento: la teoria fascista deriva (anche, non solo, ovviamente) dal socialismo. Parole dal Duce.
Hanno in comune la rivoluzione.
Goering e Gramsci non sono equiparabili, ma Goering e Stalin sì, Dio bonino!!!

roberto ha detto...

Per comprendere meglio perché Langone ha ragione da vendere (Voi la destra non sapete nemmeno che cosa sia. ) e Granata torto marcio (rappresentare “la storia antica, nobile e trasparente della destra italiana” ). La vera destra, autentica e originaria in senso politico è quella nata per combattere la Rivoluzione francese, e restaurare nei suoi aspetti strutturali e di principio l’Antico Regime. Essa trova la propria forza e trae le sue idee dai pricipi che difende enon da una mera opposizione alla Rivoluzione. Sono i principi cattolici e tradizionali i quali mossero i vandeani, i guerrieri cristiani della Navarra, i Tirolesi di Hofer, quelli della Calabria, Messico e Spagna. Solo questa destra è capace di dare vita alla controrivoluzione e di condurre un popolo a risorgere. A questa autentica destra se ne affiancano altre due “false destre”, “destre rivoluzionarie”nate col procedere della Rivoluzione nella sua fase liberale prima e socialista poi. Nasce così il liberalismo conservatore e poi il nazional socialismo, che intende conservare le conquiste della fase socialista della Rivoluzione per non scivolare nel comunismo. Queste due false destre ineboliscono, affiancandola e in certi casi sovrapponendola, la vera, autentica destra, sono destre di fatto e non di principio, queste sono destre che solamente si oppongono alla Rivoluzione, sono rivoluzioni di segno contrario e non il contrario della Rivoluzione come tale è l’ autentica destra. Ebbene il fascismo italiano si presenta come blocco storico abbracciando, fasciando in esso, , queste tre destre stratificate. Gramsci? Sul piano umano non è paragonabile a Stalin responsabile di molti eccidi, su quello del pensiero politico al suo pari è certamente un rivoluzionario, anzi lo considero il padre di quell’ultimo travestimento dell’ideologia; quello tecnocratico (la tecnica risolve meglio della politica).La gramsciana filosofia della prassi si presenta come critica del senso comune. Ebbene nella recente sentenza Lautsi vs italie del 3 novembre 2009 (sul crocefisso nelle scuole pubbliche)I giudici di Strasburgo hanno sentenziato che”la scuola pubblica dovrebbe inculcare agli allievi un pensiero critico”Tipico esempio di tecnocrazia, in questo caso dei giudici (agenti dell’egemonia) a cui spetta il compito di favorire la critica del senso comune.

silvio ha detto...

ottimo, ne faccio un post