martedì 17 aprile 2012

Battesimo d’acqua e di sangue


«“O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte (Rm 6, 3-4)”.
Se uno non riceve il battesimo, non ha salvezza. Eccettuati soltanto i martiri, i quali ricevono il regno anche senza l’acqua. Il Salvatore infatti, che ha redento il mondo mediante la croce, trafitto nel costato, fece uscire sangue e acqua (cfr Gv 19, 34), affinché alcuni venissero appunto battezzati con acqua in tempi di pace, altri invece nel proprio sangue in tempi di persecuzione. Infatti il Salvatore fu solito chiamare il martirio con il termine “battesimo”, dicendo: “Potete bere il calice che io bevo, e essere battezzati con il battesimo con il quale io vengo battezzato (Mc 10, 38)?” E anche i martiri professano la fede, diventati spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini; mentre tu lo confesserai dopo un po’. Ma non è ancora il tempo che tu ascolti queste cose.»

Dal trattato Catechesi per gli illuminandi di San Cirillo di Gerusalemme
(n. 370-380, + 444) (Cat. 3, 10: PG 33, 440)

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