di Stefano Fontana
Quando le procure si mettono
in moto e scoppiano casi come quello capitato alla Lega Nord in questi giorni,
i giornali si riempiono di scontate osservazioni: va rispettata la presunzione
di innocenza, bisogna fare trasparenza nei bilanci dei partiti, i primi a
chiedere pulizia sono i militanti direttamente interessati, ci vuole più
moralità, c’è una responsabilità personale ma ce n’è anche una politica e così
via. A ciò si aggiungano l’idea del complotto, le opposizioni interne che ne
approfittano e, specifico per la Lega, il ricordo del cappio agitato alla
Camera e dei manifesti contro Roma ladrona: il quadro giornalistico è così
completo. Con il solito corredo di dati personali dei soggetti coinvolti
alimentato dagli archivi dei giornali. E’ possibile, però, anche qualche altro
ragionamento. [leggi
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© La Bussola Quotidiana
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