martedì 3 aprile 2012

Index Librorum Prohibitorum


A proposito dell’Indice dei libri proibiti, ci sono alcune precisazioni da ricordare.
È vero che l’Indice non è più aggiornato, ma non è stato abolito. Nel senso che «l’Indice rimane moralmente impegnativo, in quanto ammonisce la coscienza dei cristiani a guardarsi, per una esigenza che scaturisce dallo stesso diritto naturale, da quegli scritti che possono mettere in pericolo la fede e i costumi; ma in pari tempo avverte che esso non ha più forza di legge ecclesiastica con le annesse censure» (Notificatio de Indicis librorum prohibitorum conditione).
Allo stesso tempo, «qualora, poi comunque rese pubbliche, emergessero dottrine e opinioni contrarie ai principi della fede e della morale e i loro autori, benevolmente invitati a correggerle, non vogliano provvedere, la Santa Sede userà del suo diritto-dovere di riprovare anche pubblicamente tali scritti, per provvedere con proporzionata fermezza al bene delle anime».
Già Paolo VI disponeva che la  Congregazione per la dottrina della fede avesse, tra gli altri, anche questo compito: «Esamina con diligenza i libri che le vengono segnalati e, se sarà necessario, li condannerà, dopo aver tuttavia sentito l’autore, al quale si darà la facoltà di difendersi, anche per iscritto, e non senza aver prima avvertito l’ordinario […]» (Motu proprio Integrae servandae).

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silvio

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