«Prima di riflettere sul contenuto della richiesta di Gesù,
dobbiamo ancora rivolgere la nostra attenzione su ciò che gli Evangelisti ci
riferiscono riguardo all’atteggiamento di Gesù durante la sua preghiera. Matteo
e Marco ci dicono che Egli “cadde faccia a terra” (Mt 26,39; cfr Mc 14,35),
assunse quindi l’atteggiamento di totale sottomissione, quale è stato
conservato nella liturgia romana del Venerdì Santo. Luca, invece, ci dice che
Gesù pregava in ginocchio. Negli Atti degli Apostoli, egli parla della preghiera
in ginocchio da parte dei santi: Stefano durante la sua lapidazione, Pietro nel
contesto della risurrezione di un morto, Paolo sulla via verso il martirio.
Così Luca ha tracciato una piccola storia della preghiera in ginocchio nella
Chiesa nascente. I cristiani, con il loro inginocchiarsi, entrano nella
preghiera di Gesù sul Monte degli Ulivi. Nella minaccia da parte del potere del
male, essi, in quanto inginocchiati, sono dritti di fronte al mondo, ma, in
quanto figli, sono in ginocchio davanti al Padre. Davanti alla gloria di Dio,
noi cristiani ci inginocchiamo e riconosciamo la sua divinità, ma esprimiamo in
questo gesto anche la nostra fiducia che Egli vinca».
Benedetto XVI, Omelia
per il Giovedì santo 2012
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silvio
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