di Vittorio Messori
Ho sempre avvertito fastidio per i chiacchieroni
disinformati, per quelli che vogliono sentenziare su tutto senza conoscere
nulla. Categoria in fondo innocua quando si tratta di avventori del Bar Sport
che si accontentano dell’ammirazione degli altri clienti, tra una schedina e
una sosta allo schermo del videopoker o della slot. Categoria non innocua,
invece, quando si tratta di giornalisti o di scrittori, di gente cioè le cui chiacchiere
da demi-savants possono influenzare
la vita degli altri. Li chiamano “opinionisti“, “editorialisti“ e sono riveriti
e pagati bene, se non benissimo, spacciando i loro “secondo me“ spesso
brillanti e sempre privi di approfondimento, di studio, di riflessione.
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