di Alfredo De Matteo
Introduzione
Sono passati oltre trent’anni dall’entrata in vigore della
legge 194/1978 che ha reso legale l’omicidio volontario dei bambini non nati
eppure l’ipocrisia e la malvagità della norma non sono state comprese appieno
dai più. Anzi, col trascorrere degli anni si è verificato un pericoloso
processo di assuefazione al male che ha colpito anche larga parte dei cattolici
e dei pro-life italiani, il cui obiettivo principale non sembra più essere
quello di denunciare e combattere le leggi abortiste ma di favorire (attraverso
iniziative “cuscinetto” e non di contrasto) una generica cultura della vita che
tenda ad arginare quella di morte (che però trae la sua maggior forza proprio
dalla legislazione vigente). [leggi
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© Il Settimanale di Padre Pio
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