E nel Vangelo di oggi emerge con forza la chiara promessa di
Gesù: «le porte degli inferi», cioè le forze del male, non potranno avere il
sopravvento, «non praevalebunt». Viene alla mente il racconto della vocazione
del profeta Geremia, al quale il Signore, affidando la missione, disse: «Ecco,
oggi io faccio di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro
di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i
suoi sacerdoti e il popolo del paese. Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno -
non praevalebunt - perché io sono con
te per salvarti» (Ger 1,18-19). In realtà, la promessa che Gesù fa
a Pietro è ancora più grande di quelle fatte agli antichi profeti: questi,
infatti, erano minacciati solo dai nemici umani, mentre Pietro dovrà essere
difeso dalle «porte degli inferi», dal potere distruttivo del male. Geremia
riceve una promessa che riguarda lui come persona e il suo ministero profetico;
Pietro viene rassicurato riguardo al futuro della Chiesa, della nuova comunità
fondata da Gesù Cristo e che si estende a tutti i tempi, al di là
dell’esistenza personale di Pietro stesso.
Benedetto XVI, dall’omelia
per la Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo
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silvio
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