venerdì 13 luglio 2012

“Indissolubilità nella legge naturale”


Il rifiuto della responsabilità apre la via al totalitarismo

di Giovanni Cantoni

La conformazione fisiologica del genere umano, la sua suddivisione sessuale, la dicotomia in maschi e femmine indica chiaramente, senza ombra di dubbio, la modalità del perpetuarsi del genere stesso. Tale modalità è l'accoppiamento tra individui di sesso diverso, che, secondo tempi invariati, produce un nuovo individuo, un "piccolo d'uomo". E il piccolo d'uomo, rispetto ai piccoli di animali, ha un carattere particolare, dal momento che, come ha notato Plinio il Vecchio, è capace di fare una sola cosa: piangere (Storia naturale, l. VII. 1).
Da questa considerazione sperimentale, da questa osservazione acutissima si può e si deve partire per impostare in modo corretto il problema del divorzio, piccolo o grande che sia. Il neonato, uomo e futuro cittadino, è frutto di un accoppiamento che - di suo - potrebbe anche essere more pecudum, cioè animalesco, occasionale e dettato da motivazioni meno che nobili. Ma il frutto dell'accoppiamento qualifica immediatamente l'accoppiamento stesso, ne mette gli attori di fronte alle loro responsabilità, che possono anche non sentire, ma che sono intrinseche all'atto stesso. [leggitutto]

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