Ha ordinato di
tradurre “per molti” invece che “per tutti”. Contro il parere, tra altri, dei
vescovi italiani. Ma ora, proprio dall'Italia, due studiosi della Bibbia e
della liturgia danno ragione a Benedetto XVI, sia pure con alcuni distinguo
di Sandro Magister
Con la sua lettera ai vescovi tedeschi dello scorso 14
aprile, Benedetto XVI ha voluto dire una parola definitiva sulla traduzione
dell'espressione latina “pro multis” nella consacrazione del calice:
In effetti, dopo il Concilio Vaticano II, nella gran parte
delle traduzioni del messale romano nelle varie lingue il "pro
multis" era stato reso con "per tutti", con una forzatura
interpretativa.
E i ripetuti richiami della congregazione per il culto
divino a una traduzione più letterale delle parole di Gesù nell'ultima cena –
nei Vangeli di Matteo e di Marco – erano stati poco obbediti. [leggi tutto]
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