di Bernardo Cervellera
Mons. Ma Daqin, che ha rifiutato l’imposizione delle
mani da un vescovo scomunicato e si è dimesso dall’Associazione patriottica
rivendica la libertà religiosa che la costituzione cinese garantisce, ma i
regolamenti sulle religioni la tradiscono. Il rifiuto dell'Associazione
patriottica ha motivi teologici (l’Ap è “incompatibile con la dottrina
cattolica”), ma anche pastorali e sociali. Per mesi i pastori sono tenuti
lontano dalle loro diocesi, portati a banchettare a spese del governo, mentre i
loro fedeli devono combattere con la povertà. I vescovi “opportunisti” come
sale scipito. Il valore dei fedeli laici per la riconciliazione con il papa.
Un profeta e un eroe: così
molti cattolici cinesi - e noi con loro - definiscono i primi passi del
neoeletto vescovo ausiliare di Shanghai, mons. Taddeo Ma Daqin. [leggi
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