Il cardinale
incaricato dal Papa di curare i rapporti con le altre confessioni prende le
distanze dai dissidenti austriaci
di Giacomo Galeazzi
Un tempo erano le tesi della rivista «Communio», ora sono le
posizioni ufficiali della Santa Sede. Dunque, stop alle strumentalizzazioni del
Concilio, perché il Vaticano II non può offrire alibi a chi si ribella
all’autorità di Roma, ammonisce il cardinale Kurt Koch, l’uomo-ponte verso i
«fratelli separati», il teologo e pastore al quale Benedetto XVI ha affidato i
non facili rapporti con le altre confessioni. [leggi
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© Vatican Insider
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