mercoledì 19 settembre 2012

Chiesa povera… e i vescovi restano senza soldi


Tanto per cambiare chiude un altro media cattolico (o quasi): Telechiara.

C’è tanta verità, a mio parere, in questo commento di Federico Benedetti:

«Chi desidera una Chiesa “povera” e mendicante, senza lussi e senza risorse, dovrebbe essere lieto di questa notizia. La televisione, strumento berlusconiano per eccellenza (e quindi cattivo!), potrebbe sembrare a questi nuovi “francescani” uno sperpero di soldi e di energie.
Eppure si nota che “la chiusura della televisione sarebbe una grave perdita per il pluralismo dell’informazione … La televisione, nel panorama spesso sguaiato delle emittenti locali, si distingue in genere per la serietà con cui affronta le questioni, e per la scelta dei temi, che la gran parte delle volte non sono religiosi, ma sociali e culturali”.
Di fronte a questa possibilità è chiaro che una Chiesa “povera” è anche necessariamente “impotente” e soprattutto “silenziosa”, per la felicità dei tanti suoi avversari più o meno manifesti.
Resta l’amarezza di considerare, insieme a Sergio Frigo che “anche questo è un sintomo della crescente irrilevanza della presenza cristiana nella società”.
Ricordiamo Mc 16,15-20:
“Gesù disse loro: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato…”.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano”.»

***

silvio

2 commenti:

Anonimo ha detto...

È penoso assistere a questo spegnersi di iniziative cattoliche,chiusura di televisioni, chiusura di siti internet, una lenta agonia nel disinteresse dei cattolici e di chi comunque si sente legato alla tradizione cattolica. E nella soddisfazione degli altri,i tanti altri di varia provenienza. Mi viene da fare un confronto con la presenza di altre religioni,ebrei e musulmani sopratutto: qui si vede un proliferare di siti,fatti bene,intelligenti,attraenti,vitali, a volte aggressivi, e anche quando propagandisti,o forse per questo, hanno un largo seguito di lettori, tra cui suscitano movimenti culturali o di lotte civili,intese come avanzata nella società. Un giovane è attratto naturalmente. Al contrario di tanti siti cattolici ( io ne giro e frequento tantissimi) dove invece spesso regna il devozionismo sentimentale, il miracolismo, la limitatezza di orizzonte, la ristrettezza culturale,non capisco se voluta da chi regge questi siti, perchè pensano che il loro pubblico non necessiti di altro, o perchè vogliono farsi un pubblico così. Si possono raccontare le vite di santi taumaturghi senza per questo considerarci come bambini delle scuole elementari degli anni '50, che evidentemente è l'epoca in cui tanti reggitori di siti internet sono cresciuti ( parlo così perchè io sono del 1949). Io mi sentirei voglia di fare, di contribuire,ma ci vorrebbero giovani che si lanciassero con entusiasmo e che potessero continuare con solidità; ci vorrebbero professionisti che fornissero i loro talenti, ci vorrebbero cattolici felici di esserlo e desiderosi di comunicare la loro felicità. Non ho medicine, cerco di guardare, di capire, di convincermi che le cose cambieranno,ma è dura falò da solo. Questo sito che ho scoperto da poco, mi solleva lo spirito. Ce ne fossero così ...

silvio ha detto...

Grazie per queste parole di edificazione. Beh… di siti credo ce ne siano tanti, come e migliori di questo che, in fondo, è solo un blog.
La formula vincente per un media cattolico, da quel che vedo, è quella di Radio Maria (a prescindere da ogni valutazione su Medjugorje - parlo solo di capacità mediatica). Padre Livio ha capito molto bene che:
1) la libertà di espressione può venire solo dalla libertà economica - nel senso che raccattare parecchio danaro per Dio è cosa santa,
2) è necessario obbedire in tutto al Magistero e, contemporaneamente, svincolarsi da ogni potere clericalista (specie il genere modernista oggi in voga),
3) è vitale l’utilizzo massiccio di contenuti: dall’apologetica alla spiritualità, dalla teologia alla preghiera, dalla filosofia alla storia della Chiesa, dall’esegesi alla musica… San Benedetto docet, Cassiodoro docet. Comunque prevedere una forte impronta di tipo culturale, vista l’ignoranza religiosa impressionante,
4) non fare un’impresa del genere da soli - come tu appunto dicevi.