Il Ministro dell’Istruzione Francesco
Profumo, in sinergia con l’operato di Monti, dà un’altra piccola mazzata
all’intelligenza e a quel che resta del patrimonio culturale italiano.
Ha proposto che tutte le materie scolastiche - anche quella dell’ora
di religione - siano devastate dal noto squilibrio paranoide multikulti: tutti
i programmi devono svuotarsi di contenuti e dare il posto a un coacervo caotico
di contributi superficiali extracontinentali.
Dice il trombone: «Credo che
il paese sia cambiato, nelle scuole ci sono studenti che vengono da culture,
religioni e paesi diversi. Credo che debba cambiare il modo di fare scuola, che
debba essere più aperto. Ci vuole una revisione dei nostri programmi in questa direzione».
Dice «credo», ma sa che il suo è un dogma, che non ammette
ripensamenti.
Incomprensibilmente, poi, dice che vuole digitalizzare
diecimila libri, tra cui alcuni tesori culturali, tra cui il «testo per la terza elementare a cura di Grazia Deledda»
e «un sillabario del 1871».
Non svelerò, ma lascio solo immaginare dove se lo metteranno (e ce lo metteranno) gli interessatissimi e tollerantissimi studenti siriani, arabi e africani il sillabario del 1871 e il testo della Deledda.
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silvio
1 commento:
Montanelli,diceva che niente come il culo dell'elefante dava un'idea dell'immensità. Potremmo completare che niente come la stupidità umana ecc ecc
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