Il mondo nordico,
tecnocratico, protestante e calvinista non può fare a meno del Medioriente. Che
lo illumina da sempre
di Marcello Veneziani
«Nulla mi ha più formato,
impregnato, istruito - o costruito - di quelle ore rubate allo studio,
distratte in apparenza, ma votate nel profondo al culto inconscio di tre o
quattro divinità incontestabili: il Mare, il Cielo, il Sole.
Ritrovavo senza saperlo, non so
quali stupori e quali esaltazioni primitive. Non vedo quale libro potrebbe
valere, quale autore potrebbe creare in noi quegli stati di stupore fecondo, di
contemplazione e di comunione che ho conosciuto nei miei primi anni. Meglio di
qualunque lettura, meglio dei poeti, meglio dei filosofi, certi sguardi,
lanciati senza pensiero definito né definibile, certe soste sui puri elementi
della luce...» Paul Valéry.
L'estate va finendo e nel congedo
settembrino leggo in riva al mare le folgoranti Ispirazioni mediterranee di Paul Valéry (Mesogea, pagg. 67, euro
6). [leggi
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© Il Giornale
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