giovedì 27 settembre 2012

Quando liturgia fa rima con eresia


di Sandro Magister

Proseguendo il suo ciclo di catechesi sulla preghiera, Benedetto XVI è passato oggi, mercoledì 26 settembre, dalla preghiera nella Scrittura alla preghiera nella liturgia.
Nella liturgia è Dio che “ci offre le parole”, ha detto il papa. “Noi dobbiamo entrare all’interno delle parole [liturgiche], nel loro significato, accoglierle in noi, metterci noi in sintonia con queste parole; così diventiamo figli di Dio, simili a Dio”.
Se dalla dottrina, però, si passa alla pratica, le cose cambiano. Si sa che vari preti hanno un concetto “creativo” della liturgia, nel quale gli attori e gli inventori sono loro.
In una parrocchia della Toscana, ad esempio, c’è un prete che fa e parla a modo suo, quando distribuisce la comunione. Evidentemente perché non crede nella presenza reale di Gesù nel pane e nel vino consacrati.
La cosa è arrivata all’orecchio del professor Pietro De Marco, che da Firenze ci ha trasmesso questo commento acuminato. [leggi tutto]

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