La festa del Santo Nome di
Maria fu estesa a tutta la Chiesa il 12 settembre 1683, quando il re polacco
Giovanni III Sobieski sconfisse i Turchi che assediavano Vienna, liberando
l'intero Occidente da un'invasione ormai imminente.
Nella tradizione cristiana, i
possibili significati del Nome della Santa Vergine (a volte fondati su strane
etimologie) furono ripetutamente sviscerati: secondo alcuni il Nome richiama i
dolori patiti dalla Madre di Gesù; secondo altri la sorella di Mosé, che cantò
il vittorioso passaggio del Mar Rosso; secondo altri ancora, significa «Stella
(o anche stilla, goccia) del mare» (interpretazione particolarmente amata nel
Medioevo).
Si dice che le etimologie più
sicure sono quelle che danno al nome Maria il significato di Signora - Amata -
Magnificata. Si può pertanto affermare che esso sia stato interpretato
correttamente da tutti i titoli che il popolo cristiano ha trovato (nei vari
luoghi e nei vari tempi) per venerarla e per testimoniarle affetto: «È l'amore
che le ha dato mille nomi!». Il poeta Alessandro Manzoni (dedicando un inno al
Nome di Maria), ricordava la profezia evangelica della stessa Vergine quando
«Dio lodando, esclamò: Tutte le genti / Mi chiameran beata!». E commentava:
«Deh! con che scherno udito avria i lontani / Presagi, allor l'età superba! Oh
tardo / Nostro consiglio! Oh degl'intenti umani / Antiveder bugiardo!». E
continuava: «A noi, Madre di Dio, quel nome sona: / (…) / Salve beata! In quale
età scortese / Quel sì caro a ridir nome si tacque? / In qual dal padre il
figlio non l'apprese?».
Chiediamo a Maria la grazia
che il nostro tempo non diventi una «età scortese», in cui i superbi
sogghignano e i genitori dimenticano di insegnare ai figli il suo Nome bello e
«sì caro».
© Avvenire
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