lunedì 24 settembre 2012

L’altro D’Azeglio: gesuita contro l’Unità

Luigi Taparelli D’Azeglio

di Filippo Rizzi

Condannato all’oblio per le sue posizioni anti-risorgimentali e rimosso per molti anni dalla storiografia ufficiale per aver difeso a oltranza il magistero di Pio IX (prima e dopo l’Unità d’Italia), ma soprattutto per essere stato il principale «martello delle concezioni liberali» – secondo una felice definizione di Antonio Messineo.
È la storia ma anche l’avventura umana, controversa e avvincente, del gesuita Luigi (al secolo Prospero) Taparelli D’Azeglio (1793-1862), direttore e co-fondatore assieme a Carlo Maria Curci de La Civiltà Cattolica; un cognome ingombrante nella storia del Risorgimento e della nobiltà piemontese, perché sarà l’unico dei D’Azeglio (i fratelli Massimo e Roberto saranno senatori del Regno d’Italia) a contrapporsi con vivaci dibattiti pubblici, libelli, saggi alla causa nazionale e a simpatizzare solo per un breve periodo della sua vita per il movimento neoguelfo teorizzato da Vincenzo Gioberti. [leggi tutto]

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