giovedì 28 febbraio 2008

Cosa scriveva il prof. Cini 40 anni fa?

Siccome gli illustri scienziati della Sapienza hanno messo sotto accusa il papa sostanzialmente per una lontana citazione di Feyerabend, e dopo l'articolo di Silvio qui gli illustri scienziati sanno cosa scriveva il professor Marcello Cini 40 anni fa?
«Sulle colonne del manifesto mensile (maggio 1970, pp. 54-55), nell’articolo A proposito del convegno di Ariccia. Una scienza dimenticata, lo scienziato non proprio alle prime armi (allora aveva già 47 anni) criticava radicalmente il convegno organizzato dal PCI sulla ricerca scientifica, perché troppo si era fatto carico del problema dello sviluppo scientifico: che diamine! Siamo in una società capitalistica!
Giuseppe D’Alema sferzava il capitalismo italiano "per spingerlo a fare seriamente concorrenza agli Stati Uniti" sul piano della ricerca scientifica e tecnologica affinché "aggredisse i settori tecnologicamente più di punta"? Cini non capiva e disapprovava: "Sono due i casi: o si attribuisce all’elettronica la virtù di costruire il socialismo, e allora gli Stati Uniti sono il primo paese socialista del mondo, o si riconosce che lo sviluppo dell’elettronica in regime capitalistico serve a rendere il capitalismo ancora più forte, e allora non si capisce perché gli operai, i tecnici, i lavoratori che lottano contro il capitalismo dovrebbero scaldarsi tanto per gli obiettivi che D’Alema addita loro". Quindi andiamoci piano con l’elettronica, perché essa non può avvantaggiare il capitale.
Ciò che il PCI dimenticava e che Marcello Cini sussiegosamente gli ricordava, è che "la prima e più importante scienza da sviluppare per il proletariato è "la critica dell’economia politica". Altro che elettronica!
Nel regime capitalistico "la scienza diventa mezzo di produzione (e) dunque capitale, e in quanto tale si contrappone come potenza esterna all’operaio e lo schiaccia, rendendolo strumento di fini a lui estr
anei" (!)».
(1ª parte) di Roberto Pertici
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gianni

1 commento:

Anonimo ha detto...

In fondo Cini appartiene alla generazione del ’68.
Ovvero a quella generazione politica al potere (dal 1992 forse) succeduta alla Democrazia cristiana.
In questo caso la destra è indistinguibile dalla sinistra.
Non è quindi inconcepibile - ma assolutamente chiaro - come l’Italia sia ormai da rottamare.

Interessante, poi, che Cini avrebbe bloccato addirittura la scienza, se non avesse escogitato un modo di asservirla al social-comunismo.
Grazie per questa interessante (e chiarificatrice) segnalazione.