domenica 3 febbraio 2008

Moratoria contro l’aborto - 01

Si entra nel vivo!
Stavolta il bombardamento contro gli abortisti viene da quattro laicissimi - e sottolineo laicissimi - atenei romani.
I direttori delle cliniche ginecologiche delle facoltà di medicina delle università romane di Tor Vergata, La Sapienza, Cattolica e Campus Biomedico - stufi di vedere i cadaveri squartati semivivi dei feti abortiti - hanno firmato un bel documento.

Documento nel quale si descrive la procedura medica da eseguire nel caso il feto abortito nasca vivo: rianimarlo, anche se la madre fosse contraria.
Ovvero, cercare di farlo vivere, con l’unico limite dell’inutile accanimento terapeutico.

Come credete abbiano reagito i parrucconi incipriati pro-squartamento?
Si sono messi a starnazzare. Ad esempio, il socialista Gavino Angius ha gridato tutto il suo «profondo sdegno» per l’«aggressione alla 194 perpetrata nelle ultime settimane dalle gerarchie vaticane e da gruppi a essere contigui».
La verità è ben diversa. Sono gli squartatori imparruccati che aggirano la legge 194 e non la vogliono applicare integralmente.

Il documento è fondato sul laicissimo principio neonatologico, secondo il quale «un neonato vitale, in estrema prematurità, va trattato come qualsiasi persona in condizioni di rischio, e assistito adeguatamente ».
I veri medici vogliono semplicemente tornare ad essere tali. Ovvero, persone che curano e soccorrono altre persone in pericolo di vita.
Il feto (alla 22a settimana - nella foto) è sì immaturo, ma riconoscibilissimo come essere umano, soprattutto per le membra già tutte formate.

Continua il documento: «Con il momento della nascita la legge attribuisce la pienezza del diritto alla vita e quindi all'assistenza sanitaria».
Sembra un’ovvietà, per un’intelligenza normale.
Gli squartatori, no. Non sono d’accordo.
Bisogna squartare il feto perché altrimenti «non viene più data alla donna la possibilità di scegliere».
Bisogna squartare il feto perché altrimenti si «costringono le donne ad abortire all’estero».

Ecco, appunto, andatevene all’estero.
Se non doveste tornare più, sono disposto a pagarvi il biglietto di sola andata.
***
silvio

4 commenti:

gaddhura ha detto...

Mi quoto per aiutarti a render il panorama politico italiano meno sporco, anche se la soluzione è sporcar all'estero!

E pensare che, nel realizzare un post sullo stesso argomento, pensavo che il termine 'tecnico' starnazzare fosse inadeguato, in un attacco moralistico-laicista.
Faccio pubblicamente ammenda: è assolutamente il più corretto!

Anonimo ha detto...

caro gad, ti rispondo sul tuo blog

Anonimo ha detto...

Daccordissimo con te, Sivan! Non avrei saputo dire meglio! Non dobbiamo arrenderci; la Bellezza di Gesù Cristo ci salverà. Cristo nella Sua Chiesa e non un fantasma ideologico; la compagnia dei cristiani sarà l'unico faro nella notte buia che s'appressa...! Ti abbraccio

Anonimo ha detto...

Cara Ruth, “la Bellezza di Gesù Cristo ci salverà” mi evoca cari ricordi.
Ti ringrazio del passaggio e del commento.
Buona Quaresima