martedì 5 febbraio 2008

Si infiamma la guerra culturale

«Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! […] Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione.»
(Lc 12, 49.51)

Si chiede il professor Franco Cardini, docente di storia medioevale: «Ancora firme dopo la pessima figura fatta?».
Sì, ancora firme. Almeno 1.479.
Capitanati da Gianni Vattimo, Piergiorgio Odifreddi, Luigi Bobbio - e altri noti illuministi - 1.479 docenti plaudono all’ormai storica “cacciata” del Papa dall’Università La Sapienza.

Plaudono firmando un appello che recita così: «I sottoscritti esprimono la più ferma e convinta solidarietà ai colleghi sottoposti a un linciaggio morale, intellettuale e persino politico senza precedenti. Noi firmatari affermiamo che ci saremmo comportati come i 67 in nome della libertà della ricerca e della scienza. Se essi sono cattivi maestri, ebbene lo siamo anche noi.»

Buono a sapersi. Serve una dettagliata mappatura dei «cattivi maestri» che, ora e sempre, sono all’origine di vari e noti terrorismi e delle più becere manifestazioni della follia umana.
Nomi e cognomi da consegnare alla storia. O meglio, al dimenticatoio della storia.
Sterminato, infatti, è il numero di chi operò il male (spesso a caccia della fama) e ne ottenne, in salario, l’oblio.
A cominciare dai membri del Sinedrio e del popolo che linciarono il Cristo - ad eccezione di Anna, Caifa e Pilato, ad esempio, dei quali sussiste il ricordo unicamente a loro vergogna.

Qua abbiamo i pronipoti. Cacciano, umiliano, zittiscono, ostentano sapienza, seminano la zizzania, provocano prima e poi fanno le vittime.
La tattica è sempre quella: ammazzali e poi frigna al posto loro.
Così la gente si impietosisce.
«Colpirne uno per educarne cento», insegnavano. Sempre loro. Arieccoli. Più che maestri cattivi, ipocriti direi.
***
silvio

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