di Barbara Palombelli
Sono in minoranza assoluta: penso
che sacerdoti, suore, parrocchie e comunità sparse per tutto il paese non
debbano pagare l’Imu. Esattamente come i rabbini, gli imam, i monaci di tutte
le religioni del mondo. Tassare la carità e la spiritualità per investire in
ostriche e cozze pelose mi sembra un’idea orrenda e piuttosto rozza. Credo che
il Consiglio di stato abbia fatto benissimo a respingere la proposta.
Aggiungo che, in molti casi, si
tratterebbe di una solenne perdita di tempo (gli economisti la definiscono
partita di giro), dal momento che gli enti locali finanziano le istituzioni
religiose quando si occupano molto spesso di scuola e
assistenza. [leggi
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© Il Giornale, Il Foglio
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