Henri d'Artois |
di Massimo Introvigne
Gli studi e le pubblicazioni
su Enrico V, conte di Chambord (1820-1883), si sono moltiplicati in questi
ultimi anni, a mano a mano che sono esaminate e utilizzate le sue carte (una
ventina di casse, che si credevamo perdute) emerse dall’Archivio di Stato di
Lucca, dove erano state depositate dalla principessa Beatrice di Borbone
Massimo (1874-1961), nipote del cugino – e secondo alcuni successore – di
Enrico V, Giovanni III di Borbone (1822-1887). La principessa Beatrice aveva
ereditato nel 1931 il castello di Frohsdorf, sito a 34 chilometri da Vienna,
dove Enrico V aveva passato la maggior parte della sua vita. Il castello – che
oggi appartiene alle Poste austriache – fu saccheggiato nel 1945 dall’Armata
Rossa sovietica, ma non tutto è andato perduto e altri documenti, oltre a
quelli di Lucca, stanno gradualmente emergendo. [leggi
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