mercoledì 31 ottobre 2012

Festabant Omnium Sanctorum


Quando i cristiani dei primi secoli cominciarono a commemorare i santi, l’attenzione era subito spostata al martirio. Il santo - meglio: il santificato, perché solo Dio è santo - è infatti colui che segue Gesù Cristo e lo segue sulla via Crucis, con quotidiano sacrificio, fino alla morte e all’effusione del sangue - usque ad mortem et sanguinis effusionem.
Il programma cristiano è dunque irrealizzabile e fortemente deprimente, se non con l’intervento della grazia. La salvezza, infatti, non è difficile. È impossibile, come dice il Vangelo: «Quelli che ascoltavano dissero: “Allora chi potrà essere salvato?” Rispose [Gesù]: “Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio”» (Lc 18, 26-27).
Gesù non dice “difficile”. Dice “impossibile”: «Quae impossibilia sunt apud homines, possibilia sunt apud Deum» (San Girolamo, Vulgata). E, subito dopo, dice “possibile”.
Quindi non è né difficile, né impossibile valicare le porte della vita e della morte, ma bensì possibile assieme al Crocifisso e Risorto.

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silvio

1 commento:

Anonimo ha detto...

Festabant?