di Vittorio Messori
Il padre Ignace de la Potterie, gesuita, ebbe a lungo la
cattedra di Nuovo Testamento giudicata (a ragione) la più importante
nell’Istituto, a sua volta considerato (anche qui, a ragione) come il più
autorevole della Chiesa per gli studi sulla Scrittura.
Parliamo del Pontificio
Istituto Biblico, emanazione di quella Università Gregoriana il cui Rettore – a
conferma della sua importanza- è nominato dal Papa stesso. Il “Biblico“, come
viene abitualmente chiamato, fu fondato nel 1909 da san Pio X per rispondere,
con le stesse armi di rigore scientifico, all’attacco alle basi stesse della
fede portato dal cosiddetta “critica indipendente“. Quella, cioè, che sezionava
i testi dell’Antico e soprattutto del Nuovo Testamento, concludendo – assai
spesso – che non si trattava di storia bensì di miti, simboli, leggende e che
il “Gesù della storia“, quello realmente vissuto, era un oscuro personaggio,
dalla biografia incerta, che poco o nulla aveva a che fare con il “Cristo della
fede“. [leggi tutto]
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