giovedì 18 ottobre 2012

Da Permenide a Severino


di P. Giovanni Cavalcoli, OP

Nel panorama attuale della cultura cattolica non è assente l’influsso di un filosofo noto ormai dagli anni ’60 del secolo scorso e già docente all’Università Cattolica di Milano: Emanuele Severino, pensatore di robusto spessore teoretico, che nel clima relativistico e storicistico del nostro tempo, già da allora porta avanti le istanze rigorose della pura speculazione, da Parmenide ad Hegel: l’essere, il divenire, l’apparire, il pensare, l’uno, il tutto, l’eterno, lo spirito, la coscienza, l’assoluto, il necessario, l’immutabile, l’infinito.
Severino, stimolato dal suo maestro Gustavo Bontadini, inaugurò questa sua speculazione partendo da Parmenide e sempre restando fedele, sino ad oggi, a questa posizione, anche se ovviamente egli non ha trascurato di apportare alcune modifiche alla rigidezza dell’ontologia parmenidea avvalendosi di certi apporti dell’idealismo moderno e della fenomenologia husserliana, senza escludere un raffronto col tomismo e con Heidegger. [leggi tutto]

© Riscossa Cristiana

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