lunedì 1 ottobre 2012

Rileggendo Karl Löwith sui rapporti tra cristianesimo e storia

Karl Löwith (1897-1973)

“La debolezza del cristianesimo moderno è di essere tanto moderno e così poco cristiano da assumere il linguaggio, i metodi e i risultati delle nostre ricerche profane - nell’illusione che le invenzioni moderne siano semplicemente degli strumenti neutrali, che possono essere cristianizzati da scopi morali, se non religiosi. In realtà esse sono il risultato del trionfo dello spirito laico e della fiducia dell’uomo in se stesso” (Karl Löwith)

di S. E. Mons. Giampaolo Crepaldi

Karl Löwith è soprattutto conosciuto in ambito cattolico per la sua teoria della natura originariamente cristiana delle moderne filosofie della storia. Egli ha mostrato - credo in modo forse insuperabile - come tutte le filosofie della storia che iniziano da Voltaire e arrivano a Hegel, Marx, Proudhon, Comte eccetera, sono derivazioni immanenti della visione trascendente della storia propria del cristianesimo. Esse sono la sostituzione della provvidenza con il progresso. Löwith è letto dal mondo cattolico come colui che ha dimostrato che il processo moderno di secolarizzazione non è anticristiano ma deriva dal cristianesimo. In questo modo cristianesimo e secolarizzazione, cristianesimo e modernità si rappacificano. [leggi tutto]

© Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân

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