di Anastasia Domini
Verso la fine del 384 giungeva a Milano un giovane manicheo,
Agostino d’Ippona. Ne ripartiva nel 387, da cristiano. Cos’era avvenuto in quei
tre anni? Agostino era stato conquistato dalla vita ecclesiale di Milano e dal
pastore che con zelo ineguagliabile la guidava, Aurelio Ambrogio.
Agostino a Milano s’imbatte in una Chiesa
piena: videbam ecclesiam plenam et alius
sic ibat alius autem sic (vedevo una Chiesa piena che nella sua pienezza
consentiva ai suoi membri itinerari diversi), scriverà nelle sue celebri e
sempre attuali “Confessioni”. È a contatto con questa “pienezza” che Agostino
rimane affascinato ed è spinto ad abbracciare la fede in Cristo. [leggi
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