di Paolo Maria Filipazzi
I quattro relitti della
società navigavano proprio in pessime acque: da due anni suonavano musica punk
rock ma,
in maniera del tutto inspiegabile, non erano diventati famosi. Uno spettro si
stava materializzando sempre più minaccioso: doversi mettere a lavorare. Giammai! Un amico raccontò ad uno di loro di
come quattro pulzelle moscovite fossero divenute famose in tutto il mondo.
Allora la classica lampadina si accese nelle loro testoline. Innanzitutto, un
nuovo nome: se le loro beniamine, essendo femminucce, avevano scelto di
chiamarsi “le Pussy Riot”, i loro emuli, essendo maschietti, non avrebbero
potuto chiamarsi altrimenti se non “i Dick Revolt”. [leggi
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© Campari & De
Maistre
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