Una delle numerose accuse al cristianesimo cattolico è
senz’altro quella di prendere alla lettera alcune parti accettabili della
Bibbia, chiedendo di contestualizzare in relazione all’epoca in cui furono
scritte e alla mentalità allora diffusa, le parti oggi inaccettabili. Un
esempio è il versetto 21, 9 del Levitico (“Se la figlia di un sacerdote si
disonora prostituendosi, disonora suo padre; sarà arsa con il fuoco.”) o i
versetti 39 e 40 del capitolo 10 del libro di Giosuè (“La prese con il suo re e
tutti i suoi villaggi; li passarono a fil di spada e votarono allo sterminio
ogni essere vivente che era in essa; non lasciò alcun superstite. Trattò Debir
e il suo re come aveva trattato Ebron e come aveva trattato Libna e il suo re. Così
Giosuè battè tutto il paese: le montagne, il Negheb, il bassopiano, le pendici
e tutti i loro re. Non lasciò alcun superstite e votò allo sterminio ogni
essere che respira, come aveva comandato il Signore, Dio di Israele.”). [leggi
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© Uccr
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