Cinquant’anni fa l’epilogo dell’allucinante piano di
Mao per l’impossibile boom cinese. Un disastro da decine di milioni di morti
che la sinistra europea non volle vedere.
di Rodolfo Casadei
Ci si può dimenticare di
commemorare lo sterminio di 30-40 milioni di persone, prodotto della stupidità
fanatica e dell’ideologia criminale di un regime? Sì, si può. È caduto
quest’anno il cinquantesimo anniversario del più grande disastro economico e della
più grande perdita di vite umane mai causata da un governo ai suoi stessi
cittadini, ma la grande stampa italiana non se ne è accorta. Cinquant’anni fa
veniva messa fine al “Grande balzo in avanti”, la campagna di modernizzazione
comunista dell’economia della Cina imposta da Mao Zedong e attuata in un misto
di entusiasmo e di paura da centinaia di milioni di cinesi. [leggi
tutto]
© Tempi
Nessun commento:
Posta un commento