martedì 4 maggio 2010

Positivismo no, episteme si


«Al direttore - Papa Benedetto XVI ha definito la Sindone custodita nel Duomo di Torino una “icona”, non più una “reliquia” come ancora faceva Papa Giovanni Paolo II. Impressionante e clamorosa svolta, che dà implicitamente ragione alle ricerche di varia metodologia per le quali, concordemente, il prezioso telo non ha nulla a che fare, materialmente, con la passione storica di Gesù Cristo. Come “icona” - immagine, simbolo - la Sindone può benissimo essere oggetto di venerazione, anzi di “reverenza e stupore”, da parte dei credenti e dei fedeli, e nessun laico avrebbe da obiettare.»
Angiolo Bandinelli

«Sono lieto di questa inclinazione verso una pratica razionalmente giustificabile della fede; e lo sono tanto più in quanto critico fervente di ogni razionalismo chiuso ai misteri della fede (posizione ateo-devota, cioè kantiana, non-so-se-mi-spiego). Che tali sono, i misteri, a patto che un positivismo oltranzista non li depositi in immensi, impressionanti reliquiari tuttofare, con tanto di perizia firmata Baima Bollone. Vedremo che cosa combinerà la commissione di S. E. R. Ruini cardinal Camillo per Medjugorje: anche lì, credere e sperare nell’apparire mi sta bene, basta non “apparire alla Madonna”, come faceva quel pazzo geniale di Carmelo Bene.»
Giuliano Ferrara

p.s. Aderisco convinto alla posizione antipositivista di Ferrara. È da precisare però che, ragionevolmente, la Sindone è anche reliquia. Ci sono ragioni che superano la semplice logica e prove metafisiche che trascendono la fisica. Ci sono le scienze dianoetiche naturali, ma al culmine c’è “la” scienza, l’episteme.
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silvio

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